LECCO, L’EVASIONE DI DUE DETENUTI RIPROVA CHE SERVONO CIRCUITI PENITENZIARI DIFFERENZIATI - Sappe Lombardia

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LECCO, L’EVASIONE DI DUE DETENUTI RIPROVA CHE SERVONO CIRCUITI PENITENZIARI DIFFERENZIATI
 
19/07/2010 in LECCO, letto  994 volte

 “L’evasione di due detenuti dal carcere di Lecco è certamente motivo di preoccupazione ma ora l’interesse primario è coadiuvare attivamente le ricerche con le altre Forze di Polizia per catturare i fuggitivi. Certo questo grave episodio, soprattutto in relazione al profilo criminale di uno dei due evasi, impone l’esigenza di definire quanto prima i circuiti penitenziari differenziati. Non è possibile oggi avere in un carcere (e spesso anche nella stessa cella) delinquenti dai diversi gradi di pericolosità: dai criminali incalliti al tossicodipendente”. È quanto dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, in relazione all’evasione di due detenuti oggi dal carcere di Lecco.

“Sarà la magistratura ad accertare eventuali responsabilità di quanto avvenuto. Ma certo questo grave episodio deve fare riflettere. Da tempo immemore il Sappe sostiene l’esigenza di definire i circuiti penitenziari differenziati in relazione alla gravità dei reati commessi, con particolare riferimento al bisogno di destinare, a soggetti di scarsa pericolosità, specifici circuiti di custodia attenuata e potenziando il ricorso alle misure alternative alla detenzione per la punibilità dei fatti che non manifestano pericolosità sociale”, conclude la nota.  

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